L’infanzia è, probabilmente, la fase della vita più bella ma anche più importante e complessa. È il periodo in cui forgiamo il nostro IO attraverso il gioco, l’amore dei nostri genitori e l’ambiente che ci circonda.
L’idillio fanciullesco di una vita fatta di giochi, spensieratezza e bontà può interrompersi drasticamente per vari motivi ma a volte viene stroncato anche sul nascere.
Le condizioni di vita della famiglia del bambino, i retroscena educativi dei genitori, i problemi (che siano finanziari ma anche di salute, se malauguratamente uno dei due genitori si ammala) possono intaccare un periodo della vita che dovrebbe essere dedicata al gioco, alla creatività e alla costruzione delle fondamenta del nostro IO.
È in queste circostanze che rientra il nostro argomento odierno, ossia quello di sottolineare l’importanza di un “faro” nell’educazione del fanciullo sin dalla tenera età per poter sperare di sviluppare, in quel dato bambino/a, facoltà mentali tali da poterlo/a far crescere e diventare uomo o donna a 360 gradi.
Badate bene però: esempio educativo non significa “esempio educativo positivo” ma anche negativo ecco perché, come per ogni nostro argomento, anche in questo caso bisogna “relativizzare”.
Una casa senza libri non farà mai sviluppare nel bambino la voglia di leggere
Questa volta ho voluto inserire nel titolo un esempio molto importante per far comprendere meglio il concetto di “esempio educativo”.
Ogni cosa che ci piace, che ci appassiona e in cui crediamo ci è stata presentata da qualcuno o qualcosa in una data circostanza. Ed è grazie a questi incontri che amiamo, ad esempio, leggere, scrivere e odiamo (e si, mica tutte le esperienze sono positive) disegnare e colorare.
Per questo motivo, se ad un bambino in cui in casa non è mai stato fatto vedere né un libro né qualcuno che lo leggesse, non potrà mai aver sviluppato, da fanciullo, la passione o il semplice piacere per la lettura! Magari lo farà da grande, grazie alla scuola, ai professori, agli amici ma nel suo caso, l’esempio educativo in casa per quanto riguarda la lettura si è rivelato ASSENTE.
Stessa cosa vale per la percezione dei sentimenti, delle emozioni e automaticamente dei nostri comportamenti. Come ci dice Gray nel suo libro che abbiamo citato anche in altri articoli, “Oltre Marte e Venere”, determinate mancanze di affetto, ad esempio, portano alla crescita di un uomo o di una donna che o saranno troppo bisognosi di affetto o lo ripudieranno.
Come reagiscono uomini e donne dinanzi alla mancanza di un esempio educativo durante l’infanzia?
Qui la questione comincia a diventare più complessa ma non per la difficoltà in sé, bensì per il modo diverso in cui uomo e donna razionalizzano la mancanza del “faro” durante i loro primi anni di vita anche in base agli “ormoni”.
Faro, punto di riferimento o esempio educativo sono tutte nomenclature che si riferiscono ai soggetti incaricati per la nostra educazione: genitori, nonni, zii e così via.
Ma ora vediamo cosa succede negli uomini e nelle donne. Un bambino senza “faro” tenderà, in età adulta, a sviluppare la sua vita relazionale in due modi: o sarà bisogno di tutto l’affetto non ricevuto o si comporterà allo stesso modo, reprimendo ciò che desidera davvero per portare avanti un copione ormai obsoleto. Diciamo che per la donna la storia non cambia: una bambina cresciuta senza affetto, da grande o vorrà essere indipendente a tutti i costi o sarà troppo bisognosa di tutte quelle attenzioni non ricevute al momento debito.
Ahimè, qui ritorniamo sempre sullo stesso punto: non c’è differenza tra uomo e donna perché entrambi possono celare sofferenza e mancanze e combattere o arrendersi dinanzi a cotanto disinteresse educativo (l’unica differenza consiste nella produzione di ormoni ma se il risultato è, purtroppo, uguale, allora possiamo affermare anche questa volta che uomini e donne sono più simili di quanto si possa immaginare!).
Alla prossima!