Premessa doverosa: in questo articolo non troverete la pozione magica che vi farà trovare l’uomo o la donna giusta per il resto della vostra vita né vi svelerà tutto quello che c’è dietro la scelta di un/una partner e non per mancanza di conoscenza ma per assenza di quest’ultima.
Mi spiego meglio: data la magnifica complessità dell’essere umano, sempre cangiante e multiforme, non esiste una guida, un vademecum o delle regole fisse e preimpostate per non cadere in falle amorose inconcludenti e dannose.
Spesso molti si chiedono come si possa tener viva la fiamma dell’amore, la sensazione delle farfalle nello stomaco e quell’imbarazzo che caratterizza i primi tempi di un innamoramento.
Come sottolineavo in qualche riga fa, non esiste una risposta assoluta perché possono esserci migliaia di fattori che abbiano mutato ciò che provavamo anni, mesi, giorni e ore fa.
L’equilibrio emotivo e psichico può rendere meno complicata la gestione di una relazione
Chiamasi filosofia del giusto mezzo o roba del genere, fatto sta che essere equilibrati rende tutto più semplice. Sebbene qualche eccesso sia inevitabile nella condotta della vita di un uomo e di una donna, dovremmo sempre allenare la nostra parte razionale a non cadere nei tranelli dei vizi e degli eccessi.
Vi ho parlato di equilibrio perché anche Gray, il nostro faro in questa argomentazione sul rapporto di coppia, nel suo libro “Oltre Marte e Venere” afferma proprio questo: più si è sbilanciati, ad esempio, verso il lato femminile (acquisendone quindi doti e anche difetti) o maschile, maggiore sarà lo sbilanciamento emotivo che si tradurrà in tensioni nella coppia.
Wonder Woman e Superman fino a un certo punto, ma ricordiamoci che non dobbiamo salvare il mondo ogni secondo
Non è insolito incontrare e avere a che fare con donne e uomini con la sindrome o della crocerossina e per gli uomini direi, del salvatore di piccole anime indifese.
Prima di tutto, se da un lato questo prodigarsi quasi morbosamente verso il/la partner possa sembrare un atto di bontà assoluta, dall’altra sminuisce l’apporto di amor proprio che ognuno dovrebbe dare a sé stesso, a prescindere dal bene che gli altri possano offrirci.
Esempio pratico: lei, super emancipata, torna a casa da lavoro, rassetta tutto, sbriga le ultime faccende di contabilità domestica e supporta il suo compagno nella disperata ricerca di un nuovo lavoro perché quello attuale non lo gratifica più. Beh, a primo impatto nulla da dire, anzi, tanto di cappello.
Ma quanto può andare avanti il copione della super lady e dell’uomo che si fa piccolo, indifeso e bisognoso di coccole e incoraggiamenti?
Questo è un tipico esempio di sbilanciamento della donna nell’assumere più sembianze mascoline e dell’uomo che invece tende a cullarsi (e magari anche a crogiolarsi) in quelle femminili.
A lungo andare, questa continua catena di supporti porterà la donna a non vedere più il suo uomo come partner di vita ma come “uomo da accudire e proteggere” e lui invece concepirà la sua donna solo come salvatrice. Insomma, in parole povere, spesso queste situazioni portano anche ad una mancanza di passione tale da dividere, lentamente e quasi in maniera irreversibile, due persone.
Stesso discorso vale per un uomo troppo uomo e una donna troppo donna. Se manca l’equilibrio, il giusto contrappeso di emozioni, sentimenti, stati d’animo ma anche di ruoli, tutto tenderà ad eccedere, portando la coppia, col tempo, ad esplodere.
È anche vero, però, che trovare un punto d’incontro e misurarsi non è semplice ma prima di arrendervi, provateci!
Scambio, reciprocità e stima devono essere i primi tre cardini di una relazione affinché quest’ultima possa essere definita SANA ed EQUILIBRATA.
Alla prossima!