Fino ad ora abbiamo parlato di come gestire l’ipersensibilità dei figli. Abbiamo forse dimenticato, però, che quella dell’ipersensibilità è una caratteristica che tutti possono sviluppare, anche le mamme e i papà. Ci sono infatti, molti più adulti ipersensibili di quelli che possiamo pensare.
Spesso succede che le persone adulte preferiscano reprimere la loro ipersensibilità per evitare di sentirsi sopraffatti dai sentimenti e dagli stimoli del mondo. Cosa succede però, quando una persona dotata di ipersensibilità ha un figlio altrettanto ipersensibile?
Genitori ipersensibili: errori educativi
Le situazioni che possono crearsi sono più o meno due:
Nel primo caso, il genitore ipersensibile cerca di reprimere l’ipersensibilità del figlio (come forse i suoi genitori hanno fatto con lui tempo addietro) cercando di inculcargli gli atteggiamenti giusti da tenere per non farsi schiacciare dal peso del mondo. Insegnare ai figli a reprimere sistematicamente una parte di loro stessi, sarà oltremodo controproducente. Un bimbo che avrà imparato a non mostrarsi debole per non lasciarsi influenzare dalle sue fortissime percezioni sarà quasi sicuramente un adulto irrisolto. Reprimere i propri sentimenti aumenterà la propensione alla chiusura e all’isolamento.
Nel secondo caso il genitore ipersensibile tenderà ad elogiare fin troppo la spiccata percettività del figlio, trattandola come un dono speciale da preservare. Un genitore ipersensibile che da piccolo ha ricevuto un’educazione rigida vorrà riservare a suo figlio un trattamento decisamente migliore. Tenderà quindi ad essere molto permissivo, forse anche troppo, pur di non vedere suo figlio soffrire come lui stesso ha sofferto da piccolo.
Darla sempre vinta al bambino renderà il genitore molto debole agli occhi del figlio, che con il tempo imparerà che con un po’ di capricci riuscirà ad ottenere tutto quello che vuole.
Le conseguenze
Ma la domanda principale da porsi è questa: quale sarà l’effetto dell’essere educato da un genitore ipersensibile? Purtroppo, questo non è sempre un effetto positivo. L’ipersensibilità di un genitore potrebbe rendere abbastanza incostante il suo metodo educativo, che potrebbe oscillare dall’essere esageratamente rigidi all’essere esageratamente permissivi.
Questo continuo cambio di registro, creerà nel bambino una confusione non indifferente, che lo porterà in futuro ad auto sabotare il suo modo di percepire i sentimenti e di gestirli.
Le soluzioni
Qual è quindi la giusta direzione per educare al meglio un figlio ipersensibile, se anche il genitore lo è?
Purtroppo, non c’è mai una formula magica e tutto in un certo senso dipende da chi dei due è ipersensibile. Se per esempio ad essere ipersensibile è la madre, questa potrebbe sviluppare nei confronto del suo bambino un atteggiamento iperprotettivo che danneggerebbe per sempre i suoi rapporti con gli altri.
Una madre ipersensibile tenderà a riversare i suoi sentimenti incompresi sul suo bambino. Il figlio di una madre ipersensibile sarà l’unico oggetto di tutti i suoi pensieri e tutti i suoi desideri. In questo modo, al bambino sarà involontariamente precluso un rapporto con gli altri che non sono la madre.
Potrebbe succedere per esempio che la madre ostacoli il rapporto con il padre, ritenuto troppo poco sensibile.
Se invece ad essere ipersensibile è il padre, per lui sarà difficilissimo conciliare la sua educazione sicuramente rigida e autoritaria con il suo vero sentire. A differenza di quanto si possa pensare, sono proprio gli uomini a soffrire in maniera ancora più forte il conflitto tra quello che la società si aspetta dagli uomini e quello che loro vogliono essere davvero.
Laddove lo stereotipo maschile vuole che la mascolinità si misuri con il machismo, un uomo molto sensibile si sentirà sempre fuori luogo, sempre troppo.
Nessuno può darvi la ricetta per una vita felice, ma il mio consiglio è quello di seguire sempre quello che il vostro cuore vi dice, a prescindere da tutto.
Alla prossima!