La pipì a letto può essere un problema difficile e imbarazzante sia per i bambini che per i genitori.
Si stima che il 15% dei bambini di cinque anni di età bagni il letto almeno tre volte alla settimana. Molti pensano che il problema riguardi solo i bambini ma sono molti gli adolescenti che ne soffrono, i dati non possono essere precisi perché molti di coloro che ne soffrono sono troppo imbarazzati per parlarne. Tuttavia, uno studio del 2006 ha rilevato che il 13% dei 17enni bagna il letto almeno una volta alla settimana. Questo numero scende a circa lo 0,75-1% nei giovani adulti (18 anni).
L’enuresi notturna può avere un impatto significativo sulla qualità della vita, non solo per l’individuo ma anche per la sua famiglia.
Per i genitori, affrontare il problema può essere stressante e opprimente. Oltre alla pulizia quotidiana, possono sentirsi in colpa perché non sanno come aiutare il proprio figlio. Di conseguenza, lo stress familiare spesso porta a reazioni negative nei confronti del bambino/adolescente, reazioni che possono complicare ulteriormente la situazione.
Se vostro figlio ha problemi di pipì a letto, è importante cercare un aiuto professionale. Una valutazione medica può escludere qualsiasi causa fisica ed uno psicoterapeuta può fornire indicazioni su come gestire efficacemente il problema. Con il giusto supporto, voi e la vostra famiglia potrete superare questa difficile sfida. Nel frattempo desidero darvi alcuni consigli che potrebbero aiutarvi nel breve termine ad arginare questa problematica.
Quali sono le cause in adolescenza?
Le possibili cause dell’enuresi notturna negli adolescenti sono molteplici e spesso sono coinvolti più fattori.
Nel dettaglio:
- Una ridotta capacità della vescica. Può essere dovuta a un problema anatomico o a un’infezione delle vie urinarie.
- Problemi ormonali. L’enuresi è più comune nei ragazzi che nelle ragazze e spesso può ripresentarsi durante la pubertà, quando si verifica un cambiamento nei livelli ormonali.
Fattori psicologici: è stato dimostrato che l’enuresi notturna è associata a problemi sociali ed emotivi, come disturbi del sonno, ansia, depressione e bassa autostima.
In alcuni casi, può essere necessario ricorrere a farmaci per trattare le condizioni sottostanti che contribuiscono all’enuresi notturna. Ad esempio, possono essere prescritti farmaci che aiutano a ridurre la produzione di urina o ad aumentare la capacità della vescica.
Strategie utili per l’enuresi notturna
Dopo aver consultato il vostro medico di fiducia e quindi dopo aver escluso cause fisiche, potete attuare una serie di strategie comportamentali (schemi di minzioni programmate, sistemi di allarme ed esercizi di riabilitazione vescicale) che hanno mostrato una certa efficacia nel risolvere il problema dell’enuresi notturna.
Nel dettaglio:
- stabilire un programma regolare per il bagno: urinare ogni 3 ore durante il giorno ed evitare di trattenersi quando si ha la necessità di urinare;
- fare pipì prima di andare a letto;
- limitare l’assunzione di liquidi nelle ore che precedono il momento di andare a letto. A tal fine, si possono evitare bibite e succhi di frutta contenenti caffeina, che possono stimolare la minzione;
- allarme notturno: consiste in un sensore che viene messo sugli indumenti intimi del bambino/adolescente, questo strumento emette un forte suono non appena escono le prime gocce di urina. Il bambino si sveglia ed evita di bagnare il letto. In pratica l’obiettivo è quello di allenare il cervello a riconoscere in tempo lo stimolo di vescica piena, permettere il risveglio e quindi andare in bagno. (Cliccando qui troverete una serie di allarmi ad oggi in commercio)
L’enuresi notturna può essere fonte di grande frustrazione per gli adolescenti e le loro famiglie. Tuttavia, con un trattamento adeguato può essere gestita efficacemente nella maggior parte dei casi.
Se dopo aver applicato questi suggerimenti il problema persiste, è importante rivolgersi ad un professionista, con il giusto approccio l’enuresi notturna smetterà di essere per voi e i vostri cari motivo di vergogna e imbarazzo.
In bocca al lupo, alla prossima!