Come viene intesa la felicità nell’universo maschile e in quello femminile? Anche in questo caso bisogna fare due pesi due misure o ci sono dei parametri standard su cui potersi basare?
La donna è felice quando dà e riceve amore, l’uomo quando raggiunge degli obiettivi
La dimensione felice di una donna è l’empatia, il sentirsi amate, il poter dare amore e il riceverlo. Che sia una relazione amorosa o di amicizia la donna, nella maggior parte dei casi, dispensa amore sperando di riceverne altrettanto.
Ma sapete cos’è che rovina le relazioni e la felicità in una donna? Le aspettative.
Viene quasi naturale aspettarsi un gesto d’amore e di gratitudine quando si dà tanto ma spesso, si sa, non si riceve nulla.
L’uomo, dal canto suo, si potrebbe quasi affermare che sia più “egoista” perché basa la sua felicità nel raggiungimento di un obiettivo.
Beato lui, potrebbe dire una donna che soffre perché magari la sua amica alla quale ha dispensato consigli ora è sparita, proprio quando di consigli ne ha bisogno lei.
E lui le direbbe, quasi sicuramente: ma chi te l’ha fatto fare, pensa per te e dona le giuste dosi della tua bontà per evitare di essere delusa dal comportamento altrui.
Come dargli torto?
Sia l’uomo che la donna basano la propria felicità sul raggiungimento di obiettivi
Che siano obiettivi personali o “caritatevoli” rimangono comunque dei traguardi da raggiungere per sentirsi appagati.
Gray afferma che Su Marte si è più felici quando si conseguono obiettivi significativi. Superare una prova è fonte di soddisfazione e orgoglio mentre Su Venere si è più felici quando il personale bisogno d’amore viene appagato. Si è contenti di dispensare amore e supporto, certi di ricevere in cambio ciò di cui si ha bisogno.
In realtà non stiamo leggendo nulla di nuovo. Le donne si sentono felici quando una persona alla quale tengono è, a sua volta, felice oppure se riesce a rendere felice qualcuno con un gesto, una parola, un’attenzione in più. Pur non ricevendo nulla in cambio di materiale o “significativo”, l’amore delle donne è quasi sempre bi e multidirezionale e teso ad aiutare gli altri per poter trarre, dalla felicità altrui, la propria.
Marte invece è più caparbio e rude. Persegue obiettivi per il proprio godimento personale e per riempirsi il petto di orgoglio.
Attenzione, questa qualità di Marte non è sinonimo di egoismo! Volersi bene e pensare alla propria felicità non vuol dire disinteressarsi degli altri ma mettere al primo posto la propria persona per poter aiutare il prossimo.
Si può sempre aiutare e dare di più, ma ricordiamoci di voler bene prima a noi stessi
Probabilmente un errore che le donne commettono è quello di concentrarsi troppo sugli altri e su come rendere l’esistenza dell’altra persona più appagante.
Nel momento in cui queste attenzioni non vengono ricambiate, subentra tristezza e rancore.
Forse sarebbe meglio prendere esempio dall’uomo e perseguire, quindi, prima obiettivi e raggiungimenti personali e poi concentrarsi sugli altri; magari lo si può fare anche simultaneamente ma non bisogna mai dimenticarsi della propria felicità.
Anche in questo caso, una convergenza tra Marte e Venere rappresenterebbe il giusto mezzo per poter conquistare quel pizzico di appagamento e serenità in più che manca alla donna nella propria sfera intima.
Apprezziamo noi stessi, diffondiamo amore e ricordiamoci sempre di volerci bene!
Alla prossima!