È fin dall’antichità che alla donna viene assegnato un solo, importantissimo ruolo: quello della maternità. Fin da piccole, in modi più o meno palesi, le donne vengono educate all’accudimento e alla tenuta del focolaio familiare. Se sei donna e stai leggendo, sai che ho ragione. Riflettici: quando da piccola entravi in un negozio di giocattoli, quali erano quelli più gettonati per le femminucce? Passeggini, bambolotti, cucine, ferri da stiro.
Fin da piccola, la donna sa già quale sarà il suo ruolo nella società e quali aspettative dovrà soddisfare: essere moglie e madre. Anche oggi, che i tempi per fortuna sono un po’ cambiati, il peso e la responsabilità della maternità gravano sulla mente delle donne, almeno della maggior parte.
Maternità e pressioni sociali
Ti vedo: hai 30 anni, un lavoro non proprio sicuro, un compagno che ami e sei felice. Eppure, attorno a te c’è qualcosa di diverso: le tue amiche hanno già tutte un figlio o stanno per averlo. I tuoi parenti alle cene di famiglia cominciano a farti sempre la stessa domanda: “E tu, quando lo fai un figlio?”
Sembra un quesito innocente, una domanda come le altre, ma non lo è mai. Indagare cosi apertamente nella vita sessuale e psicologica di una donna può essere dannoso per il suo benessere mentale. Perché?
Te lo spiego subito: il percorso verso la maternità non è sempre lineare e semplice. Anzi, a dire il vero, non lo è quasi mai. Capita sempre più spesso, infatti, che nella coppia ci siano problemi a concepire.
Conseguenze psicologiche
Non riuscire ad avere un figlio, soprattutto se voluto da tempo, può essere motivo di instabilità mentale e anche di depressione. Come abbiamo detto, molte donne sono cresciute avendo in testa l’idea che essere madre sia uno dei modi (se non l’unico modo) per essere DAVVERO donna e completare la propria vita.
Cosa succede nella mente di una donna che non riesce ad avere un figlio in modo naturale? La maternità diventa un’ossessione, l’unico motivo per aprire gli occhi la mattina. Le donne che vogliono dei figli ma non ci riescono si sentono monche, inutili, non abbastanza donne.
L’ossessione di essere madre distrugge la coppia: i segnali da captare
La tristezza del non riuscire a concepire, purtroppo, non riguarda solo le aspiranti madri: questo senso di insoddisfazione, questo perenne stato di ansia finisce per rovinare (a volte in modo irreparabile) il rapporto di coppia. Nella mente, scattano dei meccanismi di difesa che finiscono per mandare alle ortiche la serenità e l’affinità tra partner:
Ci si utilizza come macchine da figli: l’obbiettivo finale del rapporto sessuale non è più la ricerca del piacere reciproco, la condivisione, l’ascolto e il divertimento. Conta solo concepire: questo trasforma ogni rapporto in un atto puramente meccanico, spesso privo di qualsiasi altruismo, che svilisce il partner fino a portarlo ad avere dubbi sulla sua carica erotica
Il rapporto diventa umiliante: si perde la voglia di stare insieme davvero e si utilizzano solo posizioni che (per sentito dire) aiutano il concepimento
Ci si controlla ossessivamente: il sesso ormai non è più una cosa che avviene in maniera naturale e spontanea. Ogni rapporto ormai è consumato calendario alla mano, monitorando valori come ovulazione e temperatura corporea. Tutto è diventato scientifico. Asettico
Si parla solo di bambini: sembra assurdo ma è cosi. Quando una coppia non riesce ad avere un figlio, quello sembra diventare l’unico filo che tiene legato il rapporto. Ci si guarda ossessivamente intorno, si entra inevitabilmente in competizione con altre coppie che sono riuscite subito a fare figli. Insomma, si perde il focus su quella che è la cosa più importante in un rapporto: essere presenti, insieme.
Se la pressione per diventare genitori sta uccidendo il tuo rapporto e ti ritrovi in questa descrizione, prenditi del tempo per te e il tuo compagno e…parlatene!