Continuiamo a parlare di divorzio per affrontare, sempre dal punto di vista dei figli, di come possa essere difficile affrontare i cambiamenti che il divorzio stesso comporta, per sua definizione.
Si può trattare di cambiamenti strutturali, come per esempio un trasloco o l’ingresso nel nucleo familiare di persone nuove, o di cambiamenti emotivi, che possono riguardare la separazione da uno dei due genitori per i figli, o la separazione dal partner se guardiamo la cosa dal punto di vista del genitore.
Secondo studi condotti a campione su figli di genitori separati, emerge che l’affrontare la separazione rimane un’esperienza che può essere tanto normale quanto traumatica, tutto dipende da come i genitori affrontano la situazione. Se nella famiglia ci sono ancora dei conflitti, i figli, soprattutto se minori, tenderanno a soffrire.
In situazioni di forte conflitto emotivo sono proprio i nostri ormoni a conferire una direzione diversa ai sentimenti: è proprio per questo motivo che spesso sono i bambini a soffrire in maniera più forte delle separazioni.
Separazione e conflitto: le conseguenze nei bambini
Anche se non capiscono precisamente quello che succede, i bambini tendono ad assorbire le sensazioni e il clima percepito dai loro cari più prossimi. Se mamma e papà litigano spesso, i bimbi non saranno tranquilli e tenderanno a sviluppare disturbi anche importanti.
I cambiamenti ormonali che sono conseguenza dello stress prolungato possono portare a conseguenze importanti dal punto di vista fisico:
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Difficoltà a trattenere la pipi: capita spesso di farla a letto in periodi negativi, anche dopo aver tolto il pannolino.
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Mancanza di sonno e incubi: se non si è tranquilli psicologicamente, è impossibile dormire bene
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Capricci e inappetenza
Conflitti nell’adolescenza
Purtroppo, però, non sono solo i figli più piccoli a soffrire delle separazioni che non si risolvono in maniera positiva e che trascinano il conflitto tra i coniugi sempre più lontano. Per rendere il concetto in maniera ancora più chiara, ho deciso di prepararvi una lista di tutti i comportamenti e le reazioni che potrebbero fare da campanello dall’allarme sul fatto che non state gestendo la separazione nel modo giusto tenendo conto del sentire dei vostri figli.
Rifiuto del genitore
È uno dei campanelli d’allarme più forti, di cui si deve tenere assolutamente conto soprattutto se si hanno figli adolescenti: in casi come questo, i ragazzi tendono ad allontanarsi in maniera autonoma dal genitore che secondo loro si comporta peggio.
Rimorsi e risentimento verso questo genitore a cui sembra non importare della famiglia sono i sentimenti che muovono questo comportamento oppositivo.
Amore soffocante
Si sa, in una relazione c’è sempre uno sbilanciamento, che si avverte ancora di più quando quella relazione finisce. I figli tendono a proteggere e consolare il genitore che si dimostra più debole, diventando confidenti e confessori di quel genitore che soffre.
Questo rapporto cosi simbiotico con il genitore che soffre, però, potrebbe diventare soffocante e dannoso per un’adolescente che vorrebbe cominciare a crearsi una propria vita staccando finalmente il cordone ombelicale che li lega alla famiglia.
Il trasloco
Immaginate di essere un’adolescente che si trova improvvisamente a cambiare casa, quartiere o città solo per seguire uno dei genitori dopo la separazione. Se già in adolescenza è difficile creare dei rapporti con i propri pari, vederli disgregarsi per motivi indipendenti dalla propria volontà diventa ancora più traumatico.
Conflitti di lealtà odi e gelosia
Il dolore più forte davanti al quale un’adolescente figlio di genitori separati è sicuramente questo: trovarsi protagonista di una guerra non voluta, dove lui non c’entra, e dover scegliere da che parte della barricata stare. Dare ragione a mamma o papà? Oppure: se scelgo di andare in vacanza con papà, sto tradendo mamma?
Questo conflitto di lealtà potrebbe rovinare per sempre il periodo migliore nella vita di ogni giovane. Lo stesso discorso vale quando nella famiglia originale entra una terza persona, compagno di uno dei genitori.
A volergli bene, sembra quasi di tradirli.
La soluzione è sempre la stessa: mettere da parte l’odio per fare spazio ai sentimenti altrui.